Donne

Resilienza

Insegnate a essere felici

Mi son da poco appassionata nella lettura di brevi saggi sulla Resilienza…è stata una scoperta fortuita, dovuta ai clic effettuati su Facebook per seguire quello che mi proponevano due o tre amici di questo canale….e devo dire che la cosa mi ha sempre più affascinato…sembra quasi di mettere il naso nel pensiero di Gandhi o del Buddha…e a me, il sapere global mi affascina da morire…
In uno dei pensieri, anzi forse sarebbe meglio chiamarli suggerimenti, vien scritto: se vostro figlio picchia la sorellina, non sgridatelo. Fategli piuttosto capire che è normale arrabbiarsi, ma che deve trovare un’alternativa all’aggressività. Si insegna così l’arte della Resilienza, la chiave della felicità.
E’ un atteggiamento che ci fa adattare ad eventi negativi, trasformando il dispiacere in risorsa, tanto da trarre beneficio da quello che in un primo momento ci era sembrato solo un evento negativo.
Una capacità difficile da acquisire (pensate a me che son proprio un’intollerante, attaccabrighe…😡).
Per questo vale la pena impararla fin da piccoli.
L’obiettivo è coltivare “lo stato del sì”, una qualità che ci prepara ad affrontare le sfide della vita e che diventa la base della forza e della motivazione di ogni individuo. Perché la fiducia si costruisce passo dopo passo.
Se i bambini si trovano davanti a situazioni sgradite, come fare i compiti o andare a nanna, si fanno prendere spesso dalla rabbia; l’adulto deve contrastarla favorendo lo sviluppo dello “yes brain” un atteggiamento di apertura nei confronti della vita. E’ la capacità di dire sì al mondo e di accettare quello che ci accade, anche nei momenti più difficili. Riesce a stimolare la mente al meglio.
Va sempre ricordato che il cervello dei bimbi piccoli non è completamente formato e per questo spesso si comportano in modo irragionevole e vanno in crisi facilmente; inde terminate circostanze sono incapaci di controllarsi e gli adulti devono guidarli.
Il metodo punta a far cresce ragazzi sicuri e con una visione positiva delle cose.
Se un bimbo sbaglia non ci sono condanne.
Il genitore deve riportarlo sulla strada giusta.
Una visione che però potrebbe sconfinare con il permissivismo. Attenzione.
Ma poi, mi chiedo….come si fa se in famiglia un genitore è più portato per seguire questo consiglio e l’altro invece, ricalca le orme del padre prima di lui?
In casa mia è sempre una battaglia….aggiungerò anche questo metodo e saprò dire a quali risultati porta.

Comunque vi consiglio di leggere questo libro…se volete approfondire meglio l’argomento…tanto, se ci pensiamo bene…è divulgare la pace in famiglia, sentimento che fa sempre bene.😚

Yes brain. Come valorizzare le risorse del bambino

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